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I VEGETARIANI E I VEGANI CI PERDONERANNO...


La cultura vegetarian/vegana è sorta e, di recente si è ingigantita nel numero degli affezionati sostenitori, nel rispetto del mondo animale.

Sappiamo benissimo che quello che pensano è giusto, e nel nostro cuore lo condividiamo, ma i vegetariani/vegani comunque ottengono risultati che sono sbagliati e cercheremo di spiegarvene le ragioni.

Prima di tutto non è vero che salvano gli animali, ma li stanno uccidendo.

Vedete, quando gli esseri umani non mangiano più carne, devono fare affidamento sui cereali per la maggior parte del loro cibo. Ma colture come riso, mais, frumento e soia devastano l'ambiente. Queste, infatti, depauperano la terra del suo humus e uccidono ogni altra pianta.

I cereali richiedono inoltre grandi quantità di superficie coltivata per la produzione di nutrienti a sufficienza per supportare gli esseri umani. Così quando si prendono ampie praterie e le si trasformano in campi coltivati, questo avviene a danno degli animali da pascolo, che perdono così il loro habitat naturale.

Essi rischiano di scomparire dalla terra.

In secondo luogo, se i vegetariani pensano che una dieta a base di vegetali sia salutare, questa invero non lo è. Nonostante le prove, i vegetariani ritengono di essere più sani e che essi stanno riducendo il loro rischio di cancro e malattie cardiache.

Chi lavora come noi in questo campo da tanti anni e ha cercato di documentare lo stato di salute dei vegetariani che vede nella sua pratica, ha trovato che i vegetariani:

  • Hanno poca energia

  • Si sentono fragili

  • Si ammalano più spesso

  • Invecchiano più rapidamente

  • Non possono produrre adeguatamente ormoni come quello della crescita, il testosterone e gli ormoni tiroidei

  • Presentano una conta spermatica bassa e problemi di fertilità

  • Hanno le ossa più deboli

  • Sono maggiormente affetti da ansia, depressione e attacchi di panico. [1]

Uno studio su 1.320 austriaci conferma quello che qui vi abbiamo descritto e che vediamo nei nostri pazienti.

Una dieta priva di carne comporta come risultato una salute più scadente e una qualità di vita peggiore.[2]

Inoltre, un recente studio presso la Cornell University ha trovato che le diete vegetariane portano a cambiamenti del DNA che in realtà aumentano il rischio di malattie cardiache e di cancro.

In questo studio, la Cornell ha collaborato con l'Università di Pune, in India. Hanno confrontato i vegetariani di Pune con i mangiatori di carne del Kansas. Nel gruppo indiano, il 68% presentava una mutazione del gene che rende più inclini a infiammazione cronica, che è alla radice del cancro e delle malattie cardiache. Ma solo il 18% dei mangiatori di carne US aveva la mutazione. [3]

La spiegazione sta tutta nel giusto equilibrio di acidi grassi omega-3 e omega-6.

Questi acidi grassi sono chiamati "essenziali", perché il nostro organismo non li produce. Si devono ottenere dal cibo. Per tutta la storia umana, la migliore fonte di omega-3 è derivata da prodotti di origine animale, come carne e pesce grasso.

Mutazione del Gene nei Vegetariani

Vegani e vegetariani devono fare affidamento su grassi vegetali, come l'acido alfa-linoleico (ALA) e l’acido linoleico (LA), che i loro organismi hanno bisogno di convertire in omega-3 e omega-6. Ma si tratta di una conversione inefficiente.

I vegetariani che non sono in grado di effettuare la conversione non possono sopravvivere a lungo. Ecco perché nelle culture vegetariane, come quelle dell’India, la natura ha preso i suoi provvedimenti, e hanno sviluppato una mutazione genetica che ha reso più facile convertire ALA in omega-3 e LA in omega-6.

Un centinaio di anni fa quella mutazione potrebbe avervi salvata la vita. Ma con la nostra alimentazione moderna, può essere mortale.

Dovete sapere che i nostri antenati mangiavano un equilibrio di grassi omega-3 e omega-6.

Per ogni dose di omega-3, noi siamo progettati per assumere tra una e quattro porzioni di omega-6. [4]

Ma come conseguenza della rivoluzione industriale, il nostro approvvigionamento di generi alimentari è diventato sovrabbondante di grassi omega-6. Oli vegetali come quello di girasole, arachide, vinaccioli, semi di cotone, soia e olio di mais sono caricati con LA. E con tutti quegli oli vegetali nell'alimentazione, ora assumiamo circa 10 volte gli omega-6 rispetto agli omega-3.

Ma i vegetariani arrivano a 20-50 volte più omega-6.

Questo spiega perché i vegetariani sono peggiori dei mangiatori di carne quando si tratta di prevenire ictus o cancro. E può essere questo il motivo per cui presentano un indurimento delle arterie pari ai mangiatori di carne. [5,6]

Oltre agli acidi grassi essenziali omega-3, i vegetariani sono anche carenti nell’assunzione di:

  • Otto aminoacidi essenziali, i mattoni di costruzione delle proteine

  • Vitamine B12, A e D

  • Coenzima Q10 per l’energia cellulare

  • Ferro e Zinco

Questa affermazione che ora vi facciamo, potrebbe non essere facile da "digerire" per tutti, ma noi siamo evoluzionisti e dobbiamo considerare che, come esseri umani, siamo stati mangiatori di carne e pesce, fin dall'inizio della nostra storia evolutiva: per 3 milioni e 500 mila anni, che geneticamente non sono uno scherzo!

Il consumo di prodotti animali ci dà energia e forza. I nostri antenati ancestrali facevano affidamento su carne e pesce per vitamine, minerali, enzimi, grassi e proteine. Questi alimenti aiutavano a costruire il potere di resistenza, forza e cervello di cui avevano bisogno per cacciare, ma anche per fuggire dagli animali selvatici.

E tutte queste non sono solo supposizioni. Basta chiedere a un medico specialista in medicina legale o a un esperto di antropologia medica. Sarà capace di distinguere, quasi a colpo d’occhio, lo scheletro di un cacciatore-raccoglitore da quello appartenente a una popolazione agricola. Questo appunto per via delle carie dentali, delle malformazioni ossee e, in genere dai segni generali di condizioni di salute più precarie, più frequenti nell’uomo ormai ridotto a uno stato stanziale rispetto ai suoi cugini cacciatori-raccoglitori.

Questi dati sono confortati da molte ricerche: per esempio, nell’Ohio, Stati Uniti d’America, sono stati studiati abitanti della zona sia cacciatori-raccoglitori (Indian Knolls, dal nome della zona di ritrovamento, vissuti fra i 3000-5000 anni fa), che agricoltori (villaggio di Hardin circa 500 anni fa). In questi siti archeologici sono stati ritrovati un gran numero di resti che hanno consentito di ricostruire le abitudini alimentari:

Gli abitanti di Hardin, agricoltori, vivevano prevalentemente di mais, legumi e zucche, come molte popolazioni native americane (per es. i Pima in Messico e Arizona che, fra l’altro, sono la popolazione al mondo con la massima incidenza di calcoli alla cistifellea).

I cacciatori-raccoglitori di Indian Knolss vivevano invece di una dieta di tipo predatorio a base di carne, frutta selvatica, pesce e crostacei.

La differenza concernente lo stato di salute delle due popolazioni evidenziata in questi studi è notevole:

  • I cacciatori-raccoglitori non mostrano alcun segno di carie, mentre negli agricoltori almeno sette carie per individuo

  • I cacciatori-raccoglitori mostrano un tasso di malformazioni ossee tipiche della malnutrizione significativamente più basso (erano quindi meglio nutriti)

  • I cacciatori-raccoglitori mostrano un tasso inferiore di mortalità infantile, con una differenza più rilevante nell’età compresa fra i 2 e i 4 anni, età cioè in cui la malnutrizione ha effetti particolarmente dannosi sui bambini.

  • I cacciatori-raccoglitori erano più sani come dimostra i tasso di malformazioni dovute a malattie infettive più basso

  • Vivevano anche più a lungo e mostrano pochissimi segni di carenza di ferro, calcio o proteine rispetto agli agricoltori.

Tutto questo pur essendo vissuti 3000-4000 anni prima.

Non affermiamo che si dovrebbero mangiare tutti i prodotti di carne, sia ben lungi dal nostro pensiero.

Invece di voltare le spalle alla carne, diciamo ai nostri pazienti di fare scelte migliori circa la qualità della carne che mangiano.

Chi ha avuto la fortuna di crescere mangiando manzo nutrito con erba tradizionalmente coltivata, e lo continua a fare, è "sano come un toro" e raramente si ammala.

Vedete, il bestiame, in una forma o un altra, è stato presente su questo pianeta per milioni di anni. La specie ha prosperato su pascoli, praterie e colline. La loro dieta naturale consisteva di graminacee e leguminose. E la loro anatomia e fisiologia riflettevano la loro dieta: carni ricche in omega 3 (come il pesce azzurro o il salmone) e povere di grassi polinsaturi.

Il bestiame commerciale non mangia più la propria dieta naturale. I coltivatori nutrono gli animali allevati di grano a buon mercato e altri "mangimi" adatti a farli ingrassare rapidamente. E questo include anche l'utilizzo di ormoni.

E ora è all'ordine del giorno per gli allevatori somministrare ai loro animali antibiotici per tenerli in vita in condizioni di vita spesso deplorevoli.

Quando si mangia carne da bovini commerciali, state riempiendo il vostro corpo con la stessa spazzatura innutriente di cui essi sono stati nutriti.

Noi consigliamo ai nostri pazienti di evitare manzo che è stato alimentato con granaglie e di evitare carni provenienti da "fattorie - che chiameremmo piuttosto fabbriche - di allevamento".

Uno studio nel Journal of Animal Science ha messo in evidenza come le carni siano tanto più nutrienti, quanta più erba il bestiame avrà mangiato. [7]

Provate allora ad acquistare solo:

  • Pollo e tacchino allevati umanamente e nutriti con prodotti organici

  • Uova di pollame allevato a terra senza uso di antibiotici e di ormoni

  • Manzo, maiale e agnello o altre carni provenienti esclusivamente da allevamenti a pascolo

  • Prodotti caseari da latte intero e da animali allevati a pascolo

  • Pescato di salmone, tonno o altri pesci (non allevato).

Anche questa è una rivoluzione e queste scelte sono migliori per l'animale e più sane per voi.

Buona Salute

Alfredo Saggioro, M.D.

Chiara Saggioro B.Sci., Ph.D.

Per sapere di più:

  1. Johannes Michalak, Xiao Chi Zhang and Frank Jacobi. “Vegetarian diet and mental disorders: results from a representative community survey.” International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity 2012, 9:67.

  2. Burkert NT, Muckenhuber J, Großschädl F, Rásky É, Freidl W. “Nutrition and Health – The Association between Eating Behavior and Various Health Parameters: A Matched Sample Study.” PLoS ONE. 2014;9(2):e88278.

  3. Kumar S. D. Kothapalli, Kaixiong Ye, Maithili S. Gadgil, et al. “Positive Selection on a Regulatory Insertion–Deletion Polymorphism in FADS2 Influences Apparent Endogenous Synthesis of Arachidonic Acid.” Mol Biol Evol (2016) doi: 10.1093/molbev/msw049 First published online: March 29, 2016.

  4. Eaton SB, Eaton SB 3rd., Sinclair AJ, Cordain L, Mann NJ. “Dietary intake of long-chain polyunsaturated fatty acids during the paleolithic. World Rev Nutr Diet 1998; 83:12–23.

  5. Key TJ, Fraser GE, Thorogood M, et al. “Mortality in vegetarians and nonvegetarians: detailed findings from a collaborative analysis of 5 prospective studies.” Am J Clin Nutr 1999;70:516S-524S.

  6. Laboratory Investigations 1968 18:498

  7. French P, et al. “Fatty acid composition, including conjugated linoleic acid, of intramuscular fat from steers offered grazed grass, grass silage, or concentrate-based diets.” J Anim Sci 2000; 78: 2849-2855

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