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CINQUE SEMPLICI PASSI PER CURARE LA SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE (IBS) SENZA FARMACI


IMMAGINATE DI SOFFRIRE DI UNA CONDIZIONE con sintomi talora così gravi da non riuscire a uscire di casa e che il vostro medico chiama malattia “funzionale” o “psicosomatica” ­– significando così che è tutta nella vostra testa.

Bene, questo è un problema reale per oltre 60 milioni di cittadini americani e circa 15 milioni di italiani – questo significa che circa il 20 percento della popolazione soffre di sindrome dell’intestino irritabile (IBS), una persona su cinque.

Queste persone sono afflitte da sintomi assai fastidiosi e spesso invalidanti come gonfiore, crampi, diarrea, stipsi e dolore.


Noi abbiamo molti pazienti con IBS, alcuni dei quali hanno sofferto per decenni dei loro sintomi senza sollievo. I loro medici precedenti non riuscivano a trovare la causa della loro malattia per cui hanno sempre ordinato più fibre, o talora le hanno tolte nella speranza di attenuare i sintomi, somministrato farmaci antispastici, antibiotici intestinali, o prescritto sedativi e anche antidepressivi.


QUESTA OVVIAMENTE NON E’ LA SOLUZIONE. Come sosteniamo da tempo, gran parte di questi trattamenti non funzionano perché non si rivolgono a risolvere le cause del cattivo funzionamento della vostra digestione e dei movimenti intestinali.

Eppure, la ricerca ci aiuta a identificare quali siano le potenziali cause di questi sintomi.

E allora vogliamo dirvi che la Medicina Funzionale aiuta a identificare e rimuovere le cause che sono all’origine dei sintomi, e a recuperare normali funzioni digestive e salute. Noi, ormai da tanti anni, trattiamo con successo la sindrome dell’intestino irritabile e molte altre condizioni digestive, utilizzando una semplice metodologia che oggi vogliamo condividere con voi:

I CINQUE SEMPLICI PASSI CHE POTETE SEGUIRE PER GUARIRE LA VOSTRA IBS.


Permetteteci però prima di raccontarvi la storia di una nostra paziente.


Giovanna e la sua storia di una vita con l’intestino irritabile.

All'età di 45 anni, Giovanna aveva sofferto di IBS per 33 anni — quasi tutta la sua vita! Il suo sintomo principale era una diarrea improvvisa, dolorosa e piena di crampi. Stava facendo del suo meglio per cercare di impedire l’insorgenza di questi sintomi. Aveva abolito completamente di fumare e assumeva ogni giorno supplementi di fibre. Eppure tutto questo non serviva a niente.

Per abitudine, suo malgrado, andava al bagno 4-5 volte prima di uscite di casa al mattino. E talvolta non poteva uscire di casa per niente, se non sapeva dove fossero situati tutti i bagni più vicini nel caso le fosse capitato uno dei suoi attacchi di “urgenza”. Anzi, questo la limitava, per timore della scarsa igiene, e anche se invitata a casa di amici, per non dover giustificare le sue eventuali alzate durane una cena. E questo non era l'unico problema di Giovanna... Si sentiva anche piena e gonfia dopo ogni pasto, soprattutto se mangiava alimenti contenenti amidi. Aveva preso molti antibiotici nella sua vita, specie da bambina, per tonsilliti ricorrenti e accusato molte infezioni da lieviti, in particolare candidosi vaginali. Aveva fatto anche una gastroscopia che aveva evidenziato una gastrite, cioè un’infiammazione dello stomaco. Inoltre soffriva di una grave sindrome premestruale (PMS), con i cicli mestruali irregolari, tensione mammaria, desiderio di mangiare zuccheri, mal di testa e agitazione. Inoltre, aveva anche alcuni sintomi insoliti come prurito anale (spesso un indizio per infezioni da lieviti o allergie alimentari). E si sentiva perennemente stanca.

Giovanna cercava di mangiare quello che riteneva salutare, molta verdura, alimenti biologici, ma la sua dieta non era quello che noi chiameremmo ideale. Di solito faceva colazione con caffè o tè e brioche, una insalatona a pranzo, perché magiava fuori casa per ragioni di lavoro. Ma il suo “farmaco di scelta” era lo zucchero – sotto forma di dolcetti, gelati, qualche barretta cosiddetta dietetica, bevande gassate “diet” e altro cibo spazzatura. E, cosa non sorprendente, era sovrappeso di circa 10 chili.


Per aiutare Giovanna, abbiamo molto semplicemente IDENTIFICATO E TRATTATO LE CAUSE CHE DETERMINAVANO I SUOI DISTURBI DIGESTIVI!


Per farvi capire come abbiamo fatto, dovete però comprendere prima, almeno un po’ come lavora l’intestino.


Queste sono le due principali cause di IBS: le allergie alimentari e la crescita eccessiva di batteri nell'intestino tenue (SIBO).


Come gli squilibri dell’intestino possono portare a IBS.

Immaginate un campo da tennis. Quella l'area della superficie del vostro piccolo intestino (tenue e ileo), dove il cibo è assorbito. Il piccolo intestino è anche la sede di circa il 60 per cento del sistema immunitario. E questo sofisticato sistema immunitario dell'intestino è situato appena alla distanza di uno strato di cellule (pochi millesimi di millimetro) da una fogna tossica — tutti i batteri e le particelle di cibo non digerito nel vostro intestino. Se si rompe questo strato sottile — per stress, troppi antibiotici o farmaci antiinfiammatori come l'aspirina o tutti gli antinfiammatori-antidolorifici e gli steroidi, per infezioni intestinali, dieta povera di fibre, eccesso di zuccheri, alcol e altro ancora – aumenta la permeabilità, si crea un “leaky gut” e il sistema immunitario sarà esposto a particelle estranee di cibo, batteri e altri microorganismi. Questo andrà a innescare e attivare la risposta immunitaria, determinerà allergie e andrà a irritare il secondo cervello (sistema nervoso enterico, che noi chiamiamo primo cervello, ma non è questo il momento di spiegarvi perché) creando lo scompiglio che conduce a un intestino irritabile, un cervello irritabile e moltissimi altri problemi a livello dei sistemi dell'organismo, tra cui allergie, artrite, autoimmunità, disturbi dell'umore e molti altri.

L'ecosistema microbico (microbiota) nell'intestino deve essere sano perché voi possiate essere sani. Quando i vostri batteri presenti nell'intestino sono in squilibrio — quando avete troppi batteri patogeni e non abbastanza batteri sani — questo vi può rendere malati. Avete circa 2 chili di batteri — 500-1000 specie diverse — nel vostro intestino. In realtà, nel vostro corpo c'è più DNA batterico che non DNA umano! E i batteri dell'intestino sono una popolazione eterogenea, ci sono i BUONI, i CATTIVI e anche i MOLTO CATTIVI.

Se i cattivi prendono il sopravvento — o se proliferano anche in aree dove non dovrebbero (come l'intestino tenue, che è normalmente poco popolato da batteri) — possono iniziare a fermentare il cibo in fase di digestione, specialmente lo zucchero, i disaccaridi o gli alimenti ricchi in amidi. Questo si chiama crescita eccessiva batterica nel piccolo intestino (SIBO), ed è una delle principali cause di IBS.

Il sintomo principale che provoca è il gonfiore, o una sensazione di pienezza dopo i pasti. Che cosa provoca questo gonfiore? La sovrapproduzione di gas da parte dei batteri che pranzano con il vostro pranzo!

La crescita eccessiva di batteri nel piccolo intestino può essere diagnosticata da un test del respiro, che misura la produzione di gas da parte dei batteri (Breath test al lattulosio), o da un test nelle urine che misura i metaboliti dei batteri dopo che sono assorbiti nel vostro organismo ed eliminati (Disbiosi test). La sovracrescita batterica a livello intestinale (SIBO) è una sindrome reale ed è stata recentemente descritta in un articolo pubblicato nel Journal of the American Medical Association. (i)

Questa condizione può essere trattata. Infatti, un importante documento è stato recentemente pubblicato in Annals of Internal Medicine che ha mostrato come usando un antibiotico non assorbibile chiamato rifaximina per 10 giorni, questo provocava un drammatico miglioramento nel gonfiore e nel complesso di sintomi della IBS, verosimilmente eliminando la crescita eccessiva di batteri.(ii) Questo farmaco è ora sotto esame della FDA per l'approvazione come nuovo trattamento per la sindrome dell'intestino irritabile.

Questa è una grande notizia per molti pazienti con IBS. Ma, purtroppo, non tutti i pazienti con la stessa diagnosi sono creati uguali. C'è più di un fattore che può portare a presentare i sintomi di IBS.

Un'altra causa principale di IBS è data dalla ipersensibilità a qualche alimento. Non vere allergie, ma reazioni di basso grado agli alimenti che sostengono tanti sintomi cronici, tra cui quelli della IBS.

Uno studio fondamentale è stato recentemente pubblicato su Gut, prestigioso mensile di gastroenterologia del British Medical Journal, che ha evidenziato come eliminando gli alimenti individuati attraverso i test di allergia alimentare ritardata (anticorpi IgG4) si ottenevano drammatici miglioramenti nei sintomi di IBS. (iii)

Un altro articolo, un editoriale nell’American Journal of Gastroenterology, ha affermato chiaramente che dobbiamo rispettare e riconoscere il ruolo delle allergie alimentari e dell'infiammazione nell’IBS. (iv)

Così la ricerca ci conferma come queste siano le due principali cause di intestino irritabile — allergie e intolleranze alimentari e crescita eccessiva di batteri nell'intestino tenue — ma ce ne possono essere altre, e tra queste la mancanza di enzimi digestivi, parassiti che vivono nell'intestino, la carenza di zinco o magnesio, la tossicità da metalli pesanti e molte altre.

Ed è proprio per questo che è così criticamente importante personalizzare il trattamento in base alle circostanze uniche che esistono per ogni persona che soffre di IBS — la soluzione è certamente non quella che sembra adattarsi a tutti. Ma si possono trovare diverse soluzioni se guardiamo attentamente alle cause soggiacenti e le trattiamo.

Questi discorsi ci riportano alla nostra Giovanna…


Come abbiamo aiutato Giovanna a GUARIRE dall’IBS.

Abbiamo prescritto a Giovanna non un antibiotico non assorbibile o un farmaco antifungino per i suoi problemi di lievito, ma del Lapacho e semi di pompelmo che esercitano un effetto antibatterico e antifungino, contemporaneamente rafforzando il sistema immunitario e le abbiamo fatto eliminare gli alimenti a cui lei era allergica. Noi crediamo nei trattamenti che risolvono le cause del problema. Se c'è un'infezione batterica o di un lievito, talora i farmaci possono risultare indispensabili, ma preferiamo, prima, garantire un ciclo di prodotti naturali, che nelle nostre mani si sono rivelati efficaci, ricorrendo a antibiotici solo in caso di palese insuccesso. Poi le abbiamo somministrato supplementi di probiotici, di batteri sani per normalizzare il suo intestino e di zinco per aiutare l’attività dei suoi enzimi digestivi (la diarrea cronica può provocare carenza di zinco). Abbiamo anche somministrato supplementi di prebiotici, fibre extra per alimentare i batteri sani, di olio di pesce per ridurre l'infiammazione dell'intestino, un multivitaminico e fitoterapici per bilanciare i suoi ormoni (che sono fortemente influenzati dalla presenza di batteri anormali).


Quello che è successo in seguito potrebbe anche impressionare qualcuno, ma non ci ha sorpreso. È lo stesso risultato che abbiamo riscontrato, paziente dopo paziente, quando vengono applicati i principi della Medicina Funzionale... Giovanna è tornata a trovarci tre mesi più tardi, e era una persona diversa. Non solo aveva perso quasi 10 chili, ma non aveva avuto un "singolo attacco sintomatologico" e presentava abitudini intestinali normali per la prima volta in 33 anni! Inoltre, aveva più energia, e la sua sindrome premestruale sembrava scomparsa. Aveva l’aspetto più giovane e si sentiva 10 anni più giovane ed era completamente libera della sofferenza che l’aveva accompagnata per oltre tre decenni.

Dovete soffrire come ha fatto per anni Giovanna? NO! Abbiamo la scienza, la capacità di comprensione e gli strumenti per affrontare questo problema cronico e la sofferenza che provoca a una persona su cinque. Non c'è nessuna necessità di attendere che si pubblichino ulteriori studi. Abbiamo trattato l’IBS nella nostra pratica clinica per decenni, e ora che utilizziamo l’approccio di Medicina Funzionale i risultati sono drammaticamente positivi. Infatti, proprio di recente, uno dei nostri pazienti ci ha detto che, per la prima volta nella sua vita, egli non ha più dolori di stomaco o problemi digestivi. Precedentemente era stato così male che doveva avere con sé il cellulare anche quando stava nel suo bagno!

Per approfittare di queste scoperte oggi, semplicemente seguite questi cinque passi:


5 passi per curare l’IBS.

  1. Fate il test. Cercare di ottenere un test per le allergie alimentari IgG4 da un laboratorio serio ed eliminate gli alimenti che risultano positivi al test per 12 settimane. O, semplicemente, provate una dieta di eliminazione per le allergie alimentari per alcune settimane.

  2. Mettetevi alla prova. Se non potete permettervi il test di cui sopra, allora eliminate i più comuni allergeni alimentari per 12 settimane — che sono tutti i latticini, il glutine, il lievito, le uova, il mais, la soia e le arachidi. Vedete come state e poi provate a inserirle di nuovo per vedere se causano i sintomi. Si tratta di un modo efficace per isolare i cibi che possono provocare i vostri problemi. Siamo in grado di fornirvi un semplice programma da seguire basato su una dieta di eliminazione completa.

  3. Sbarazzatevi dei visitatori indesiderati del vostro intestino tenue. Un ciclo di 20 giorni di tintura madre di lapacho, associata a semi di pompelmo è di solito efficace. In caso contrario, chiedete al vostro medico di prescrivervi la rifaximina e assumetene due compresse da 200 mg tre volte al giorno per sette o 10 giorni. Questo è spesso il modo migliore per affrontare la crescita eccessiva batterica cronica che causa la sindrome dell’intestino irritabile e il gonfiore. A questo antibiotico va associato un anti-fungino quale la nistatina o il fluconazolo per due-quattro settimane.

  4. Ripopolate il vostro apparato digerente con batteri buoni. Di solito non consigliamo marche, ma quando si tratta di probiotici, la cui qualità varia così tanto, pensiamo vi possa essere utile qualche suggerimento. Assumete un probiotico ad alta potenza (minimo 25 miliardi per dose singola) due volte al giorno per almeno uno o due mesi. Non ce ne sono molti in commercio così fatti. E meglio una miscela di più probiotici, e attenzione anche al fatto che i ceppi siano identificati dalla sigla che ne attesta l’appartenenza non solo alla famiglia, ma anche al ceppo specifico. Raccomandiamo anche di associare un probiotico chiamato S. boulardii e di assumerne due capsule due volte al giorno per due mesi. Si tratta di un probiotico speciale che aiuta a normalizzare ulteriormente le funzioni dell'intestino.

  5. Provate gli enzimi digestivi durante i pasti per contribuire alla digestione del cibo mentre il vostro intestino guarisce. Noi consigliamo sempre enzimi di origine vegetale, perché agiscono anche a pH acido, e quindi già nello stomaco. Potete anche beneficiare di nutrienti che aiutano a guarire la superficie mucosa dell'intestino compresi l'olio di pesce, GLA (da olio di enotera), zinco, vitamina A, glutammina e altri.

È importante che tutto questo non lo facciate tutto da soli, ma che vi facciate consigliare da un professionista della salute, preferibilmente addestrato alla Medicina Funzionale, per personalizzare il vostro programma di salute e adattarlo alle vostre precise necessità.


Seguendo questi passaggi e ricercando le cause dell'IBS, potete migliorare notevolmente la vostra salute e superare i vostri disordini digestivi.

Saremo molto felici dei vostri commenti. Potete iscrivervi al sito e lasciare le vostre osservazioni aggiungendo i vostri commenti che riporteremo. Ma ricordate, non possiamo offrire consulenza medica personale online, quindi assicuratevi di limitare le vostre osservazioni a quelle che riguardano il recupero della salute.


Buona salute!

Chiara Saggioro, D.Sci, Ph.D.

Alfredo Saggioro, M.D.


Per saperne di più:

(i) Lin, H. (2004). Small intestinal bacterial overgrowth. The Journal of the American Medical Association. 292:852-858.

(ii) Pimenetel, M., Park, S. Mirocha, J. Kane, S., and Y. Kong. (2006). The effect of nonabsorbed oral antibiotics (rifaximin) on the symptoms of irritable bowel syndrome. Annals of Internal Medicine. (145)8:557–563.

(iii) Atkinson, W., Sheldon, T.A., Shaath, N., and P.J. Whorwell. (2003). Food elimination based on IgG antibodies in irritable bowel syndrome: A randomized controlled trial. Gut. 53:1459–1464

(iv) Shanahan, F. and P.J. Whorwell, M.D. (2005). IgG-mediated food intolerance in irritable bowel syndrome: A real phenomenon or an epiphenomenom? The American Journal of Gastroenterology. 100:1558-1559.

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