IL MAGNESIO NELL'INVECCHIAMENTO CEREBRALE - PROCESSO REVERSIBILE?
Ringraziamo Ronald Grisanti D.C., D.A.B.C.O., DACBN, MS, CFMP e la Functional Medicine University per questo brevissimo report che riteniamo assai interessante e che vi invitiamo a leggere, iniziando con questo una serie sull'invecchiamento cerebrale e come fare a prevenirlo e curarlo:
In uno studio umano peer reviewed, un composto di magnesio ha dimostrato essere in grado di invertire i marcatori dell'invecchiamento cerebrale fino a 14 anni!
Questa scoperta dei ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) mostra che questo composto, il magnesio-L-treonato, si concentra nel cervello per ricostruire le connessioni neuronali e la plasticità cerebrale giovanile.
Gli scienziati hanno dimostrato che il magnesio svolge un ruolo essenziale nel sostenere la plasticità cerebrale.
La plasticità cerebrale è il segno di un cervello giovane e flessibile innescato per l'apprendimento, la memoria e la funzione cognitiva ottimali in un modello animale di ratto.
Uno studio medico ha dimostrato che l'aumento dei livelli di magnesio nel cervello è in grado di ripristinare un'importante plasticità cerebrale, portando così a una migliore funzione cognitiva.
Gli scienziati del MIT hanno sviluppato e testato un composto speciale chiamato magnesio-L-treonato e hanno scoperto che aumentava i livelli di magnesio nel cervello di circa il 15%.
Questi scienziati hanno trovato, infatti,il modo di superare il problema di ottenere che il magnesio somministrato si concentri nel cervello, nonostante che mediamente l'assorbimento sia scarso e la barriera ematoencefalica faccia da filtro, attraverso l'uso di magnesio-L-treonato.
Rispetto ad altre varie forme di magnesio, hanno scoperto che il magnesio-L-treonato aveva la più alta capacità di concentrarsi nel cervello e ha dimostrato di attraversare prontamente la barriera emato-encefalica. Questo processo coincideva con miglioramenti nella funzione cognitiva.
In conclusione, gli studi dimostrano che il magnesio-L-treonato migliora la plasticità cerebrale, portando a miglioramenti significativi nella memoria, nell'apprendimento e nel controllo delle emozioni.
Buona salute
Alfredo Saggioro. MD
Chiara Saggioro, Bsci, PhD
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